mercoledì, gennaio 03, 2007

Da Natale a Capodanno con il Mio Amore...


Eccoci ancora insieme per iniziare il nuovo anno...
Ma facciamo un passo in dietro e facciamo un riassunto delle puntate precedenti, partendo dai giorni di Natale.

Ho lavorato il ventitre, a casa il ventiquattro. Cicitto è arrivato il pomeriggio della vigilia un il suo zainetto, facendomi la sorpresa di rimanere a dormire a casa.
Il giorno di Natale, mi sono dovuto alzare alle sei, cercando di fare piano, mi sono infilato in bagno per la doccia e la barba, quindi l'ho salutato con un bacio e sono andato al lavoro con in mio carico di regali per i colleghi e le colleghe che lavoravano con me.
La mattinata è incominciata con un pò di turbolenza, per via di un trasferimento urgente da fare a Lecco, ed essendoci stato un qui pro quo, con Ilary che era la reperibile, sono partito io. Il resto della mattinata è stato veloce, ma con una certa tensione, che si è trascinata anche nei giorni successivi.
Tornato a casa, ho trovato il Mio Amore, che si era alzato tardi ed aveva già pranzato. Mi sono riposato un pochino, doccia veloce, quindi messi i regali in macchina, ci siamo diretti verso casa di mia zia. Per strada abbiamo incontrato un pò di tutto: un folle che attraversa l'incrocio di traverso, senza rendersi conto della mia frenata, del mio strombazzare e lampeggiare; altri che facevano la loro gita post-prandiale, accompagnando il cane...
Arrivati a casa di Melina, loro non c'erano, provo a chiamare, ma non rispondono, quindi con un pizzico di apprensione, giro la macchina e andiamo a casa di Mariamgela ( la sorella di Cicitto). Una bellissima accoglienza, chiacchiere simpatiche e bei regali (ho ricevuto la Mukka-express, mentre Cicitto un accappatoio ed un maglione).
Verso le sei siamo tornati da Melina, dove l'atmosfera era più moscia: a distanza di un anno mia cugina non si è fatta sentire con sua madre. Chiacchire e regali, quindi a casa.
Cena a casa, solo tra noi, un pò di televisione con "I Legnanesi", quindi a letto.
Il ventisei, ancora sveglia alle sei per andare al lavoro. Altra mattinata piena. Tornato a casa, un riposino e poi a casa della Mamma. Qui ci siamo ritrovati a scambiarci i regali ed ancora mi sono trovato cose che mi chiedo chi le possa aver suggerito...: un CD doppio di Claiderman,da parte della Mamma ed una radiosveglia (che nessuno vorrebbe avere in casa: a forma di una strana webcam, alta almeno venticinque centimetri), che non ho alcuna voglia di mettere in mostra sul mio comodino, da parte di Rosanna e Omar.
Tornati a casa, ci accingiamo alla cena, ma ero un pò arrabbiato, per la scarsa volontà a fare i regali. Io mi chiedo, ma loro li metterebbero mai a casa loro?!

Cicitto, dopo cena ha dovuto fare lo squallido zainetto, perchè il ventisette lavorava.
Il ventotto, ho lavorato di pomeriggio. Mentre il trenta avrei fatto la notte, quindi sono andato a pranzo da Cicitto, ed intanto che pranzavamo abbiamo fatto una lista di massima per la spesa per il pranzo del primo.
Tornando, sono passato dall'Auchan, me la sono un pò ciolliata, per poi andare a lavorare per la notte.
Una nottata d'inferno: non abbiamo avuto il tempo per respirare, tra ricoveri e trasferimenti, abbiamo corso arrivando stanchissimi a fine turno. Per fortuna, non ci sono tanti turni come questo in un anno, ma bisognava finire in bellezza...

Il sabato trenta è volato tra sonno (solo cinque ore). Nel pomeriggio, è arrivato Cicitto, portando il valigino, abbiamo fatto l'Amore siamo andati a ritirare gli abiti in tintoria e ad ultimare la spesa, quindi siamo andati a cena, in un ristorante semivuoto, frequentato solo da coppie. Simpatico e romantico.
La mattina dell'ultimo, ci siamo svegliati tardi, sono uscito a fare una commissione, quindi mi sono messo ai fornelli per il pranzo.
Dopo ci siamo cincischiati, ci siamo preparati e siamo passati da casa di Cicitto, dove mi ha fatto il defilè, facendo più e più cambi perchè non era convinto. Ha risolto seguendo i miei suggerimenti, indossando una splendida camicia aderente bianca su jeans neri, con giacca nera, insomma bellissimo.
Io indossavo una camicia nera con ricami sul torace, su jeans neri un pò slavati e giacca nera, anch'io bellissimo. Una coppia splendida!

Ci mettiamo in macchina, verso le sette e un quarto, per andare alla grande serata dell'ultimo...
Ma di questo ne parlerò nel prossimo post, perchè devo prepararmi per andare a lavorare.
Ci sentiremo presto per finire il racconto.
Per intanto, vi saluto e vi abbraccio. Vostro, Sal.

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