lunedì, marzo 26, 2007
Le emozioni non finiscono mai...
A volte ci vuole tempo...
E' molto tempo che non scrivo.
Non riusivo più a trovare il tempo o la voglia di scrivere...
Pensare... Parlare... Comunicare per altre vie...
Ma poi sempre più spesso mi trovavo con una penna in mano e la voglia di lasciare un segno...
Ma quale segno può essere tanto forte?!
Mi chiedo cosa possano provare i graffitari che si sbizzariscono la notte sui muri delle belle case boghesi di quanti arraffano i diritti degli altri, di quanti ogni giorno rubano o truffano o violentano e poi tornano nelle loro belle case del centro, linde e pinte, abbracciando le loro lussuose mogli e le loro figlie che scopano con il portinaio o danno la paghetta ai loro figli che rubano in classe o mandano su You Tube le immagini dai loro telefonini di lusso...
E intanto, qualcuno, in strada lascia una traccia sul loro muro: una firma, una frase, un disegno, un gesto di libertà...
Certo se uscissi di casa e trovassi uno scarabocchio sul muro, mi incazzerei, ma se fosse un pezzo d'arte...
Ma saltiamo di palo in frasca, come è mia abitudine...
Sono volati questi tre mesi, tra lavoro e tanto, tanto AMORE.
Cicitto ed io siamo sempre insieme. Abbiamo festeggiato, il 22 di marzo, il nostro quarto anniversario. Mi sembra ieri che salivo e scendevo le scale di casa, esultando come se avessimo vinto i mondiali, leggendo il messaggio che diceva:"Ogni nostro incontro mi arricchisce e insegna qualcosa. Ti sono profondamente grato. Ci sentiamo con più calma. T.V.T.T.T.B."
Quel messaggio fu come aprire una porta che era rimasta chiusa da secoli; aveva aperto il cuore, che anelava di prendere respiro.
In quattro anni, abbiamo costruito una coppia, una famiglia, con amici e parenti, con inviti a cena e feste per i bambini...
Siamo diventati visibili, anzi preponderarnti nella vita di chi ci conosce.
Siamo UNO! e lo saremo fino alla nostra vecchiaia!
Non ho raccontato, per filo e per segno, ciò che abbiamo vissuto in questi tre mesi, forse perchè non volevo più fare un diario sterile, un racconto peddisequo... ho voluto vivere...
Ed ora ho avuto il desiderio di condividere tutto questo con voi.
Non resoconti da ragioniere, ma emozioni...
Per intanto, vi saluto e vi abbraccio. Vostro, Sal.
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