lunedì, giugno 05, 2006
Qualcuno oltre il fiume....
Ci sono giorni...
Ci sono giorni in cui ti senti stanco, distrutto , saccheggiato.
Giorni in cui torni a casa con le articolazioni doloranti.
Giorni in cui non vorresti vedere nè sentire nessuno.
Ma sai che c'è qualcuno, al di là del fiume, oltre il ponte, che aspetta di sentire la tua voce. E, quando la senti, svanisce la stanchezza, si ricostruisce tutto, e tutto ti viene restituito...
Ho avuto una settimana difficile, di duro lavoro.
Giovedì sera, Cicitto è venuto a cena e si è fermato a dormire: era in ferie.
Venerdì, ci siamo alzati tardi. Io ero già sveglio dalle nove e mezza, ma ho perso tempo in bagno, radendomi, facendo una lunga doccia, spalmandomi di lozione per il corpo... Solo verso le dieci e mezza, sono andato a svegliarlo, baciandolo e lui mi invita a reinfilarmi nel lettone. Così faccio, tentando di infilarmi anche dentro di lui. Ma ci alziamo, una colazione, ormai a tarda ora, poi all'Auchan, per la spesa, dove sembarava che fossero passate le cavallette: la gente era a frotte, con carrelli stracolmi di ogni possibile acquisto, mancava solo che si portassero via gli scaffali.
Ottimo incontro: suo zio. Una persona molto carina, così come la moglie, che salutandoci, ci ha detto: "Venite a trovarci...".
Abbiamo pranzato tardi. Poi lui si è prontato a lavare i piatti.
Coccole, un giro al computer. Ma poi si è finiti nel lettone, dove abbiamo fatto, lungamente, l'amore.
Verso le sei, siamo andati a trovare sua sorella, quindi a casa: cena, TV e poi lui si è avviato verso casa ed io a lavare i piatti ed a nanna. Ero piuttosto stanco. Mi dovevo alzare presto, per andare a lavorare.
Sabato, mattinata al lavoro: pesante ed incasinato.
Tornato a casa, telefono a Cicitto, poi mi riposo un pochino. Quindi rasato, doccia ed in macchina.
Arrivato da lui, abbiamo deciso di andare a fare shopping: abbiamo trovato delle cose davvero carine ed ad un prezzo accessibile. A me è venuto una forma di sciatalgia che mi faceva zoppicare per il dolore: conseguenza della mattinata di fatiche.
Torniamo a casa, ci riposiamo un pochino, quindi a cena da "Claudio", dove ho preso un Aulin, che ha fatto effetto solo dopo alcune ore.
Siamo andati alla volta dello StudioZ, dove troviamo le sale insolitamente vuote. Io dovevo fare subito pipì, ma quando esco dal bagno, Cicitto mi dice che c'è mia nipote Natasha, con il suo compagno, ma che io non avevo assolutamente visto.
Non la vedevo più da oltre sette mesi, da quando è andata via di casa, senza un apparente motivo e senza dare alcuna spiegazione, tagliando i ponti con tutta la famiglia.
E' lei che viene ad abbracciarmi, riaprendo il mio cuore. Un primo momento di imbarazzo, ma poi le dico: "Mi manchi"... "Anche tu mi manchi"... e lì un lungo caldo abbraccio con le lacrime agli occhi ed il nodo in gola.
Si va a bere qualcosa, poi loro vanno in pista e Cicitto ed io ci mettiamo a sedere.
Bella musica, come sempre. Ritroviamo Rosetta, la "Colonna dello StudioZ"; ma c'era anche "Robocop", un ragazzo magrissimo che cammina a scatti come un robot; c'era "Il figlio segreto di PippoFranco"; ma anche "Cesare Ragazzi", uno che ha una pelata storica ed un sorriso da ebete ormai pietrificato sulla faccia; abbiamo ritrovato anche "Il figlio di Pignoli", uno che sembra la copia, più giovane, del mio expadrone di casa, che non si muove di un muscolo per tutta la serata, rimanendo seduto ad osservare la pista. C'era Davide, il capo della sicurezza, che ci ha dato delle novità incredibili sul futuro dllo Studio.
Non sapendo più resistere, ho chiesto a Cicitto di scendere in pista, ma alla fine ho dovuto andare da solo. "La vecchia Zia" si è messo a ballarmi intorno, tanto che mi sono sentito in imbarazzo e sono tornato ai divani. Ma la voglia di ballare era tanta e, scostato il tavolino, mi sono messo a ballare lì, vicino a Cicitto, che non si è mosso per nessun motivo.
Siamo, poi, passati nell'altra sala, dove la musica era più "anni ottanta/novanta" ed, ancora, io a ballare e Cicitto fermo.
Verso le due, lui vorrebbe andar via, mantre io, ormai, libero dal dolore alla gamba e nel pieno della Catarsi Tersicorea, sarei andato avanti fino alla chiusura.
Ma, alla fine, desisto ed, in evidente tensione ci avviamo alla macchina, dove si apre una discussione.
Io non voglio sentirmi come "Rosetta" che balla da sola in pista, scatenandonsi e lanciando urli, intanto che il marito resta seduto per tutto il tempo in un angolino.
Quando ci siamo conosciuti, io frequentavo lo StudioZ tutti i venerdì e sabato, ballando da quando arrivavo fino alla chiusura, fermandoci, dopo al Pub per un panino ed una birra e rientrando a casa alle sei, per poi dormire qualche ora ed andare a lavorare il pomeriggio.
Ora, si va a ballare qualche volta al mese, rientrando a casa per le due e mezza. Ma non me ne lamento.
Non voglio, però dovermi sentire in colpa se a me piace ballare, anzichè rimanere seduto a guardare gli altri che si muovono.
Lasciato Cicitto sotto casa, torno da solo fino a casa mia. Mi siedo alla televisione, ma non riesco ad avere sonno. Mi addormento solo verso le cinque e quaranta. Mi sveglio un paio di volte. Poi mi alzo verso le dodici e mezza, preparandomi per andare a lavorare.
Sulla strada per l'ospedale, chiamo Cicictto, ma tutti i telefoni sono spenti, segno che stà ancora dormendo. Mi confermerà che si è alzato verso le due e venti.
Quando riesco a richiamarlo, gli chiedo come va, al che mi risponde, con tono quasi accusatorio: "Male!".
Lo sapevo!!!
Il pomeriggio prosegue in un reparto difficile, con pazienti problematici. Ma riesco a sganciarmi un attimo, verso le sei, per richiamarlo: pare un pò meglio, ma...
Quando arrivo a casa, sono davvero stanco. Mi metto sulla poltrona e non ho la forza di fare nulla. Attendo la sua telefonata, che arriva verso le dieci e cinquanta: qualcosa è migliorato, ma sono sicuro che torneremo ancora sull'argomento. Tanto più, che anche sabato prossimo dovremmo andare a ballare al GetUP e domenica lavorerò ancora.
Non è certo colpa mia se ho un lavoro con i turni.
Basta con questi sfoghi!
Tanto più che sò per certo che Cicitto mi ama, tanto quanto lo amo io e che risolveremo insieme qualsiasi problema!
Sarà meglio che chiuda, anche perchè sta mattina, lunedì, devo andare in banca, poi in stazione a prenotare il viaggio per Rimini, poi a pranzo da Cicitto, quindi nel pomeriggio dal dentista, se riesco, farò una lampada solare e poi al lavoro, per il turno di notte.
Quindi vi saluto e vi abbraccio. Vostro, Sal.
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