martedì, ottobre 11, 2005

Lo stupore dei semplici...


Da buon televoro, stavo guardando il film di Don Camillo, Con Fernandel e Gino Cervi, e come sempre mi sono emozionato.
Questi film fanno parte dei miei ricordi d'infanzia, sono cresciuto con le avventure di quel bonario e irruente parroco che parlava con Gesù Cristo. Sentire come Don Camillo conversa con un Dio buono e saggio, che lascia sfogare i bollenti spiriti delle sue pecorelle...
Forse troppo buonismo, ma mi chiedo: così come Dio parla a Don Camillo, non parla anche a noi, Noi Tutti, buoni e cattivi, di destra e di sinistra, omo ed etero... Tutti...

Mi ricordo di quando, da bambino, restavo per lunghi momenti isolato, lontano dalla voce di mia madre che mi chiamava preoccupata, mentre invece io ero in un angolo del giardino, dalla terra riarsa e polverosa, con i muri di pietra lavica a secco chiazzati di licheni gialli, avevo raccolto i fiori gialli del trifoglio e li ponevo davanti ad un'immaginetta che avevo preso dal cassetto di mia nonna. Facevo piccoli altarini di pietre, ed uno ne rimane ancora sul muro delle scale che porta al terrazzo della vecchia casa di mia nonna. Tutti erano convinti che sarei diventato un prete.
Ricordo che avevo quattro anni, ero sul letto dei miei genitori, nella casa che mio pedre aveva costruito con le sue mani, ero in ginocchi davanti al capezzale che rappresentava la Sacra Famiglia, una di quelle stampe con la cornice di gesso dorato. Pregavo in quel modo che solo i bambini sanno usare, con parole senza senso, ma che danno senso a tutte le parole dei grandi. In quel momento caddero sul letto tre biscotti, di pasta frolla, tipo dessert. Un grande dono per un bambino ed io li mangiai subito voracemente. Gesù mi aveva ascoltato?...
Per anni mi sono portato dentro questa memoria, poi un giorno ne parlai con mia madre, giacche ho per anni pensato che fosse stata lei a lanciarmi quei tre biscotti. Ma, con mia grande sorpresa, mia madre mi disse che lei non ne sapeva nulla, forse avevo sognato...

No! io non ho sognato!

Forse, davvero Dio ha pensato di fare un regalo ad un bimbo... Forse Dio ci parla in modi misteriosi, ma comprensibili solo a chi deve arrivare il messaggio... Forse ciascuno dovrebbe imparare ad ascoltare la voce che arriva dal profondo del nostro cuore... Forse ciò che chiamiamo psiche non è altro che la nostra anima... Quanti forse ai quali non possiamo dare una risposta se non affidandoci alla nostra fantasia...o alla nostra fede... In cosa non si sa bene e, forse, non ha neanche troppa importanza.

Chiamare con un nome od un altro l'Assoluto non ne cambia la sostanza.
Una cosa è certa: da bambino riuscivo ad avere meravigliosi regali...bastava chiedere, con animo puro, ed accettare tutto ciò che arrivava con lo stupore dei semplici...

Riusciremo ancora ad avere lo stesso stupore?!?

Forse sono stato, fin troppo, mieloso, ma ho raccontato solo la verità, una memoria che non mi abbandonerà mai...

Per intanto vi saluto e vi abbraccio, con vero affetto. Vostro, Sal.

Nessun commento: