sabato, gennaio 14, 2006
Giorni di corse...
Ci sono giornate che ti distruggono...
Oggi mi sono svegliato tardi, verso le dieci, e ho telefonato subito a Cicitto, per sapere come stava e come avesse trascorso le nottata. Tutto pare tranquillo...
Ricevo la telefonata da Grazia dalla Toscana: una donna, che ha un enorme bisogno di parlare; l'ho conosciuta ad un congrasso di medianità e da allora non mi ha più mollato. Tre quarti d'ora di telefonata, in cui si è sfogata parlando della nuora, del figlio, del lavoro che vorrebbe ottenere in un callcenter...
Ho mangiato un tramezzino, ho fatto la doccia e mi sono avviato al lavoro.
Starda facendo ho richiamato il Mio Amore, che era in pausa pranzo ed era ancora tranquillo...
Arrivato in reparto, non ho avuto il tempo di posare lo zainetto, che arriva una donna di centoventi chili, con un infarto esteso, che doveva essere subito trasferita a Lecco per una coronarografia d'urgenza con possibile angioplastica . Approntiamo tutto, viene chiamato l'infermiere reperibile (che mi sembrava un rincoglionito), il medico era pronto, arrivano gli ambulanzieri e via...
Appena il tempo di passare le consegne, che ci chiamano dal Pronto Soccorso, dicendo che ci portano subito un'altro infartuato.
La prontezza è il nostro mestiere!
Approntiamo il box, i farmaci d'urgenza, i monitor...
Ci portano il paziente... e chi ti trovo sulla barella... Don Dionigi, il mio ex-parroco.
Siamo subito operativi. Ecocardio, incannulamento di vene, trombolisi, cateterizzazione.
Ma il Don è fin troppo conosciuto ed inizia la processione di pareti e conoscenti e .... che rottura di cojioni..... Un paziente, con un infatro in atto, in condizioni critiche e questa folla di folli che vuole venire ad ossequiarlo. Abbiamo dovuto fare un filtro, ma nonostante ciò ne sono arrivati troppi.
Abbiamo corso tutto il tempo!
Ilaria, verso le sette e mezza, mi dice:" Io vado in pausa!". Con un tono che non ammetteva repliche, lasciandomi con la signora di box1 sulla "comoda" (la poltrona che funge da gabinetto), con la parente che voleva assistere alla cacata; la paziente di boz4, in poltrona, sorridente come una folle; la signora di box6 che chiedeva perchè non potesse andare a fare la pipì in bagno: valle a spiegare che si è appena fatta un'infarto, con relativa coronarografia ed angioplastica ed inoltre che pesa centoventi chili e che non puoi smuoverla da solo; ed ovviamente c'è il Don al box3 che ha un riacutizzarsi del dolore...
Insomma il marasma!!!
Quando rientra la collega, io sono un pò sull'isterico andante.
Sistemiamo la signora che ha cagato, rimettiamo a letto quella di box4, facciamo il prelievo a quella di box6, facciamo terapie varie... poi sono io a dire: " Vado in pausa!".
Sarei andato dovunque... ero sull'orlo di un collasso...
Ho raggiunto la cucina, ho divorato un panino con un formaggino ed una bottiglietta d'acqua, stando ancora impiedi.... Poi mi sono seduto un attimo, ma mi sembrava che la sedia fosse di chiodi.
Rientro in Unità Coronarica, si riprende la corsa fino alle nove, quando arrivano Ivan e Piera.
Passate le consegne, tra uno squillo di telefono e l'altro, corriamo nello spogliatoio e poi verso casa.
Qui, mi siedo in poltrona e mi sento distrutto....
Ho acceso la TV e guardavo, senza troppo interesse, facendo zapping. Ho messo sul visore l'orologio, perchè non vedevo l'ora di sentire il Mio Cicitto.
Cicitto mi chiama verso le dieci e quaranta. Una telefonata bellissima, in ciu lo sento sereno, più tranquillo, parliamo della sua giornata di lavoro e della mia, ci scambiamo forza ed energia.
Finalmente un pò di pace!
Ora sono qui con voi, a condividere la mia giornata difficile, faticosa, ma intensa... in fondo non cambierei mai il mio lavoro: la signora che ti dice che sei un angelo, il Don che ti gratifica non certo per piageria, il medico che ti dice grazie.....
E poi c'è il Mio Amore, che ho conosciuto tra quei box, quando suo padre era ricoverato da noi...
Io amo il mio lavoro! Anche se spero che non ci siano troppe giornate come oggi.
Per intanto vi saluto e vi abbraccio. Vostro, Sal.
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