Il solito televoro...
Stavo giarando per i canali e chi ti vedo... Cesare Cremonini con il suo video "Maggese"...Bhe sembrava una PAZZA fatta e finita: con la manina sul fianco, modello teiera, come si dice nel film "In & Out".Mosse e mossettine, tipo Jamiroquai della bassa padana, ammiccamenti, ed il sempre inseparabile "amico" Ballo....
Magari, sono solo stupide fantasie, ma.....
Saltando di palo in frasca...
rispondevo alla mail del mio amico Giò ed intanto mi sono venute in mente i mille viaggi, su e giù per l'Italia.
Da quando, a quattro anni, i miei genitori decidono di partire per la Svizzera. Lo pensano la notte e nel giro di poco partono: una millecento grigia con i sedili rossi, quello anteriore unico ed il cambio sul volante. Io stavo dietro, siamo partiti di sera, sul traghetto mi sono addormentato, ma, quando eravamo sulle colline di Villa San Giovanni, mia madre mi sveglia per farmi guardare le luci dello Stretto: non potrò scordarlo mai, solo quattro anni, ma un ricordo indelebile, misto tra sgomento, malinconia e panico. Non sapevo cosa mi aspettasse in quell'altro luogo che non conoscevo, avevo lasciato la mia casa, i muri consciuti, gli odori e le luci, le mie cose, mia sorella ed i mei nonni: avevo lasciato tutto, avevo solo i miei genitori, che ora mi mostravano un panorama che mozzava il fiato ad un bambino assonnato.
Due anni a Lugano ( prima ad Aldesago, sulle colline a picco sul Lago, poi in centro, a Mulino Nuovo ). Anni da solo, tremendamente solo: aspettavo che fosse sabato perchè mia madre fosse a casa, e con lei andare da Negresco o alla Migros. Bei vestiti, annisettanta, pantaloni sotto il ginocchio a quadretti bianchi e rossi, magliettina polo rossa con il colletto blu, calzettoni bianchi... ero un bambino bellissimo, con la riga di lato ed un abbozzo di ciuffo sulla fronte. Mi specchiavo nella vetrina del fioraio sotto casa, dove c'era una fontana a forma di stagno con rane verdi di pietre colorate.... Mi sembrava di essere dentro una favola.
Quando tornavo in Sicilia, non ero più riconosciuto: certo che i bambini cambiano tanto in fretta, ma c'era anche un senso d'invidia per me che avevo visto cose diverse, cose belle in posti belli, che indossava vestiti che loro solo si sognsvano....
Ma cosa ne sapevano loro di quanto fossi stato triste, del freddo che avvolgeva tutti quei posti belli, la neve è bella sui libri, ma camminarci sopra per un bambino abituato alla polvere..., non c'erano altri bambini nel cortile, cosa me ne facevo del meccano...
Ma le leggi svizzere parlano chiaro: possono andare a scuola solo i bambini che hanno la residenza svizzera. Quindi, come un pacco postale, torno in Sicilia per iniziare la prima elementare.
Siamo solo asei anni...Meglio che smetta o vi annoierete a morte.
Forse continuerò il racconto in un altro post.
Torniamo ad argomenti più leggeri.
Oggi è stata la giornata delle telefonate: Cicitto, all'ora di pranzo, che per non dare un passaqggio ad un collega che gli sta sui coglioni, ha detto che doveva venire a casa mia perchè ero bloccato con una lombalgia (facciamo le corna);prima di andar via dal reparto ha chiamato Popy, per dirmi che era passata in banca a salutare Cicitto, e ci siami accordati per domattina; tornato a casa, mi ha chiamato Valeria, la mia maestra di medianità, che mi ha rimproverato di non esserci visti da quattordici mesi, ma a me sembra ieri (il tempo vola quando ci si diverte); poi ha richiamato Cicitto, che in macchina, in colonna, aveva voglia di sentire la voce del Suo Amore; ho chiamato io la Mamma Adottiva, perchè pensavo di andare a cena da loro, ma lei stava male, ha preso un brutto scivolone, lunga e bella chiacchierata, ma non me la sono sentita di andare e metterla nella condizione di dover cucinare, il Papà Adottivo insisteva perchè andassi, era disposto a cucinare lui; dopo aver fatto la spesa, con una coda di trenta minuti alla cassa, arrivo a casa e squilla il telefono (ho la suoneria della rana pazza, in versione discoteca), era la mia ex collega Rosa di Siracusa (noi abbiamo lavorato insieme a Bergamo), che mi ha ragguagliato su famiglia, lavoro, salute, relazioni extra coniugali, etc etc, il tutto in quaranta minuti di chiamata.
Sono felice di aver ricevuto tutte queste telefonate, anche se ho l'orecchio che mi bolle, in più, acceso il PC, ho trovato la mail di Giò ed, intanto che sto scrivendo, mi ha richiamato Cicitto, per il saluto della notte,... ah dimenticavo che Titty mi ha trovato in web ed ho interrotto il post per fare due chieacchiere anche con lei.
Chi manca all'appello?
Posso solo dire: contattatemi...
Ma, per il momento vi saluto e vi abbraccio. Vostro, Sal.
venerdì, novembre 18, 2005
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